Creval: lunedì raggruppa azioni, poi aumento

Inizierà lunedì prossimo l’iter che porterà il Creval all’aumento di capitale da 700 milioni di euro.

L’8 gennaio diventerà infatti efficace un’operazione non direttamente collegata alla ricapitalizzazione ma dalle possibili conseguenze positive: il raggruppamento delle azioni approvato dall’assemblea del 19 dicembre scorso.

L’operazione prevede che, previo annullamento di solo 6 azioni ordinarie in mano ad azionisti disponibili alla rinuncia, i 110.887.230 titoli ordinari attualmente in circolazione vengano raggruppati nel rapporto di una nuova azione ogni dieci esistenti. Il capitale sociale rimarrà sempre di 1.846.816.830,42 euro ma sarà suddiviso in 11.088.723 azioni ordinarie.

Il raggruppamento, come detto, non è legato all’aumento di capitale prossimo venturo ma avrà di sicuro i suoi effetti come auspicato dagli stessi vertici aziendali. “L’operazione persegue l’obiettivo di semplificare la gestione amministrativa delle azioni stesse, nell’interesse degli azionisti attuali e futuri”, affermavano in Valtellina il giorno del via libera assembleare. “Nonostante il raggruppamento sia, da un punto di vista finanziario, neutro, ci si attende che possa portare benefici, in particolare alla luce dell’aumento di capitale, inclusa la creazione di un mercato più efficiente e liquido per i diritti durante il periodo di negoziazione”.

Del resto la mega-ricapitalizzazione da 700 milioni di euro rappresenta una pietra miliare nella storia del Creval nonché uno dei pilastri del piano strategico 2018-2020. Il business-plan prevede infatti alcune iniziative volte a migliorare il profilo di rischio e di redditività del gruppo e l’aumento di capitale è fondamentale per raggiungere gli obiettivi del piano perché con le nuove risorse si punta a sostenere gli impatti negativi delle iniziative e a incrementare i coefficienti patrimoniali.

La ricapitalizzazione è previsto abbia luogo tra poche settimane, probabilmente a febbraio. Al momento, anche grazie alla fiducia dimostrata dall’imprenditore francese Denis Dumont, non sembrano esserci grandi ostacoli ma il periodo di esecuzione dell’operazione non sembra il più indicato visto che coincide con il pieno della campagna elettorale per le elezioni politiche di inizio marzo e quindi con un possibile aumento dell’incertezza degli investitori verso il sistema Italia.

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